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Andamento mercato diamanti

Nessuna analisi di un mercato può prescindere oggi dalla domanda proveniente dai nuovi mercati e quindi non considerare i comportamenti dei nuovi consumatori degli ex paesi emergenti, i cui riflessi sono presenti in ogni aspetto della nostra vita quotidiana.

La maggior parte dei cittadini dei paesi industrializzati li immagina come un gruppo di nazioni costituito da una popolazione di rozzi analfabeti che girano il mondo con le tasche piene di denaro contante pronto per essere catturato dagli abili venditori occidentali, ma non è proprio così! Il loro comportamento negli acquisti – senza dimenticare ancora l’enorme incidenza del mercato USA – condiziona sempre più profondamente le scelte commerciali in tutti i settori merceologici, soprattutto in questa fase di depressione dei consumi che vive l’Europa.

Proprio per la forza e la tipologia della domanda dei nuovi consumatori, anche il mercato dei diamanti è definitivamente cambiato negli ultimi anni. L’abitudine a ricevere ottime notizie dagli ex paesi emergenti ci fa disturbare quando le statistiche economiche non centrano le migliori previsioni.

Questa immensa e crescente popolazione che acquista gioielli con diamanti per la prima volta nella propria vita, non ha budget illimitati e non è molto esigente in termini di qualità.

Nel processo della scelta di diamanti non si può prescindere da queste condizioni che hanno portato il mercato dei diamanti a 2 grandi categorie: i diamanti richiesti da questi mercati e quelli non richiesti!

Può sembrare paradossale, ma, nonostante le circa 16.000 categorie di diamanti, quelle richieste per la fabbricazione di gioielli per i nuovi mercati hanno domanda sostenuta e sono campioni di performance positive, mentre le categorie che non sono impiegate per coprire questi mercati, sono poco vendute.

Esaminando i dati di uno degli indici di riferimento del settore, il PolishedPrice Index, risulta una performance generale positiva in dollari USA, ma con tante distinzioni all’interno delle singole categorie.

Le cosiddette qualità medio-basse definite “commerciali” – che vanno dal colore J in giù e dalla purezza VS2 in giù – stanno facendo la parte del leone, mentre le migliori qualità (IF-VVS), sono molto penalizzate negli ultimi anni, salvo poche eccezioni.

 

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